Personalità e coerenza – Brand Identity aziendale

Dalla Brand Identity alla Brand Voice – Costruire la personalità di un’azienda

Quando parliamo di Brand Identity parliamo sostanzialmente dell’impressione che viene veicolata dall’azienda agli occhi degli osservatori esterni, siano essi clienti o collaboratori; l’identità, il carattere che rende l’azienda riconoscibile, familiare.

Affermare che un’azienda abbia un’identità significa ammettere che abbia una personalità riconoscibile, una potenza emotiva, cruciale fin dal primissimo contatto tra l’azienda e il mondo esterno. Proprio per questo è fondamentale fare branding in maniera strategica.

La riconoscibilità si consolida con il tempo e si costruisce ponendosi come obiettivo quello di essere coerenti con la propria personalità in ogni contesto comunicativo per trasmettere un senso di autenticità e quindi di fiducia. Lo scopo è quello alla base di qualunque attività, conquistare la fiducia dai clienti.

Spesso l’identità di un’azienda è il fattore x che determina il tasso di successo che un’attività riesce a raggiungere in un’epoca rumorosa come quella di oggi.

Stile, personalità, modo di porsi; il consumatore si aspetta che il brand comunichi in modo trasparente e non menta né fornisca informazioni artefatte.

Come anticipato, il primo approccio è essenziale; è importante che l’identità dell’azienda venga subito fuori, fin dal primo contatto; l’immagine deve rappresentare affidabilità, solidità e coerenza.

Un buon progetto di branding deve partire da una visione d’insieme globale e considerare tutte le sfaccettature comunicative, i canali di interazione e le risorse a disposizione.

Bisogna cominciare con la storia dell’azienda o del brand, analizzarla sotto tutti gli aspetti principali. Guardarla come se fosse un racconto. Analizzare il protagonista, quindi il brand, come fosse il personaggi di un romanzo, perché comunicare significa edificare un dispositivo narrativo.

Parte fondamentale di questo processo è la ricerca di una brand voice adeguata. La voce del brand dev’essere fortemente personalizzata; è importante che traspaia ovunque, dal catalogo alle brochure, dal sito web alle newsletter fino a diventare inconfondibile. Anche nella gestione delle repliche a recensioni online è importante tenere conto di questo aspetto.

La riconoscibilità si raggiunge con la ripetizione; esprimersi con toni sempre diversi o perorare cause contrastanti non aiuta la clientela a riconoscere il brand. Chiaramente ogni contesto ha bisogno del suo specifico tono; un post social ha intenzioni diverse rispetto ai testi descrittivi che si leggono sul catalogo. Si parla infatti di tone of voice aziendale, un concetto più flessibile della brand voice, che è correlato al target di riferimento di un determinato canale di comunicazione.

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La nostra storia

La versione abbreviata è che sono partito circa vent'anni fa nel marketing della squadra più importante della mia regione: Pescara Calcio e alla fine mi sono ritrovato a creare una mia agenzia di marketing che ormai da qualche anno raggiunge risultati insperati all’inizio del viaggio.

In realtà c’è una versione più complessa e più profonda di tutta la storia e per spiegarvela, per raccontarvela, devo scavare nel mio passato, non solo vent’anni indietro, ma molto di più, fino alla mia nascita, o forse prima? Alle mie origini. In realtà quando si cerca una motivazione forte non ci si può fermare alle apparenze o a qualche desiderio nato in tarda età. Siamo l’insieme delle scelte, dei passi compiuti, delle persone frequentate e soprattutto di chi ci ha permesso di crescere.

La storia di Firmà parte con la descrizione di chi mi ha influenzato più e prima di chiunque altro: la mia famiglia. I miei genitori, i miei fratelli e sorella. Mio padre è sempre stato tanto devoto al suo lavoro, e a far crescere la sua famiglia, quanto poco incline al dialogo ed alla comunicazione. In questo si possono rivedere molte delle figure maschili del nostro Abruzzo, che ci hanno regalato il pay off (non me ne vogliano coloro che non sopportano i termini anglofoni) forte e gentile. Gentile un paio di palle, ma non andiamo off topic.

Dato che ritengo di avere un profondo spirito d’osservazione, capii con il tempo che tutti i problemi d’incomprensione, tensione e quant’altro all’interno di qualsiasi organizzazione, che sia la famiglia, l’azienda, una squadra di calcio e via dicendo, erano frutto di mancanza di comunicazione corretta.

Non volendo ripetere gli stessi errori di mio padre (che comunque ho sempre ringraziato e sempre ringrazierò per tutto) decisi, in età avanzata di studiare libri sulla comunicazione, sulla pnl e sul marketing.

Quando gli errori di comunicazione arrivavano al punto di rottura, chi si occupava di ricucire i rapporti era sempre mia madre, che oltre ad essere una cuoca straordinaria, era anche un’eccellente sarta e forse per questo il rinsaldare rapporti e ricucire strappi anche in senso lato era ed è nel suo DNA.

Se inizialmente i miei studi hanno preso una piega contabile, lo devo ai miei fratelli maggiori che sono entrambi diplomati in ragioneria e laureati in economia e commercio ed anche io che ho seguito pedissequamente le loro orme. Ad un certo punto però, è emersa la vena artistica di mia sorella e dal mix è uscito un marketing manager che vuole sempre aggiornarsi leggendo libri dei massimi esponenti del marketing, che è sempre attento al controllo degli indici di bilancio e che mette la propria creatività e quella del proprio team, a servizio costante della crescita dei propri clienti.

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