L’intervista di Manuela Montemezzani sul nuovo libro di Remo Firmani

Sinossi: Romanzo bifido che nell’alternanza dei capitoli intervalla le vicissitudini della bella Rosalia, donna di altri tempi, a quelle di Francesco, ragazzo che per sbarcare il lunario fa le consegne, ma la sua passione è quella di fare concerti con la sua band. Di capitolo in capitolo i personaggi mostrano i loro caratteri forti e determinati, le loro paure e le loro vite cosi come sono. Semplici e senza sofisticazioni. Pur essendo personaggi di due epoche diverse, sembra che qualche filo conduttore porti dall’una all’altro e viceversa. L’esperienza di Rosalia è raccolta in un viaggio, al quale si abbandona per fuggire la monotonia della vita di paese e dal quale ritrova le speranze che aveva perso a causa del conflitto mondiale. L’esperienza di Francesco ruota intorno a un concerto che rimarrà impresso nella sua memoria e in quella di chi vi ha assistito. Tra i due mondi cosi distanti, vi è un “gancio” nel cielo che li unirà e farà capire quanto la vita delle persone si rinnovi e si tramandi attraverso le epoche in un flusso continuo di crescita. Questo “gancio” è rappresentato dalla costellazione dell’Orsa Minore, che Rosalia definisce: il plotò (nome dialettale per definire la cassetta della frutta).

Biografia: Remo Firmani è nato a Pescara nel 1973. È titolare dell’agenzia di Marketing Firmà Srl. Ha già pubblicato “Il Sogno Condiviso” (2014 Talos Edizioni) e “Tutta Colpa del Presidente” (2015 Talos Edizioni).

Domande all’autore:

Bellissimo libro un introspettiva di due storie e due epoche diverse a confronto. A cosa ti sei ispirato per la storia?

Grazie per i complimenti. La storia è nata da un racconto che mi fece la mia compagna Giovina, della particolare circostanza per cui, una persona a lei cara, durante gli anni del dopo guerra, mise un bigliettino con le sue generalità nella cassetta della frutta (plotò) e per magia conobbe il suo futuro marito. Queste cassette della frutta venivano spedite in germania ed è li che venne letto. Da questa breve idea nacque il libro che pagina dopo pagina si evolveva in un incontro a distanza. Visto che nello stesso momento stavo scrivendo le caratteristiche di un ragazzo degli anni duemila, decisi di farli incontrare. Decisi che erano loro i due protagonisti, non a priori, ma durante la scrittura. E durante la scrittura decisi quel tipo di finale. Più che deciderlo il finale mi venne come ispirazione, proprio nel momento in cui non sapevo come concludere un tale libro. Altra curiosità del manoscritto è che, lo scrissi nel 2015 e non lo pubblicai. Nel 2020 parlando con la mia compagna di quella storia della sua persona cara, mi chiese se poi avevo scritto quel libro che avevo in mente. lo gli dissi di no. Ma poi tornando a casa mi misi al pc e scrissi la parola chiave: plotò ed uscì una cartella con tanto di libro finito e lo inviai alle case editrici. Me ne ero completamente dimenticato, preso dai tanti impegni di lavoro.

Cosa hanno queste due epoche di simile messe a confronto?

Ogni epoca ha caratteristiche che puoi ritrovare in altre epoche. Il dopo guerra di metà novecento è un epoca che ho vissuto attraverso i racconti dei miei nonni e dei miei genitori. Le parole che più lo caratterizzano sono: fame, distruzione, povertà, ma anche amore, rispetto del prossimo e condivisione. Nei primi anni duemila, ricordo che proprio mentre stavamo pensando che saremmo andati verso un processo di crescita infinito, di pace duratura, arrivò l’attacco alle torri gemelle e più niente fu come prima. La fiducia reciproca è andata via via scemando, fino ad arrivare al distanziamento sociale. Nell’epoca del personaggio maschile, Frank, la condivisione è quella che si ha sui social, piuttosto quella che si ha nella vita reale, ma il personaggio maschile ha bisogno dei valori che sono evidenziati nel personaggio femminile Rosalia.

Il messaggio che vuoi dare ai tuoi lettori qual è?

Sono dell’avviso che nella lettura di un libro, i messaggi sono differenti in base alle esperienze vissute di chi legge. Tant’è vero che le domande che mi hai fatto tu, mi hanno fatto pensare ad alcune cose nuove riguardo il libro che ho scritto. Quindi il mio messaggio iniziale era quello di definire la vita di due personaggi completamente diversi, completamente distanti nel tempo, che però in qualche modo hanno un punto in comune. È come se volessi dire che in ciascun essere umano c’è sempre un pizzico di tutte le persone che si incontrano nella vita ma anche di quelle che potresti incontrare in un futuro. Perché ciascuno di noi è frutto del destino che immagina e che pensa.

Stai lavorando ad un nuovo progetto? Se si, quale?

Nel febbraio scorso ho finito un altro libro che non so se e quando pubblicherò. Spero di non dimenticarlo nel cassetto come questo. Inoltre ho tanti racconti che non ho mai pubblicato, chissà, potrebbe venirmi in mente di farlo.

Dove possiamo trovare questo libro?

Il libro potete trovarlo sul mio sito www.remofirmani.it e da li cliccare sui vari link della Feltrinelli, Amazon, Ibs.

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La nostra storia

La versione abbreviata è che sono partito circa vent'anni fa nel marketing della squadra più importante della mia regione: Pescara Calcio e alla fine mi sono ritrovato a creare una mia agenzia di marketing che ormai da qualche anno raggiunge risultati insperati all’inizio del viaggio.

In realtà c’è una versione più complessa e più profonda di tutta la storia e per spiegarvela, per raccontarvela, devo scavare nel mio passato, non solo vent’anni indietro, ma molto di più, fino alla mia nascita, o forse prima? Alle mie origini. In realtà quando si cerca una motivazione forte non ci si può fermare alle apparenze o a qualche desiderio nato in tarda età. Siamo l’insieme delle scelte, dei passi compiuti, delle persone frequentate e soprattutto di chi ci ha permesso di crescere.

La storia di Firmà parte con la descrizione di chi mi ha influenzato più e prima di chiunque altro: la mia famiglia. I miei genitori, i miei fratelli e sorella. Mio padre è sempre stato tanto devoto al suo lavoro, e a far crescere la sua famiglia, quanto poco incline al dialogo ed alla comunicazione. In questo si possono rivedere molte delle figure maschili del nostro Abruzzo, che ci hanno regalato il pay off (non me ne vogliano coloro che non sopportano i termini anglofoni) forte e gentile. Gentile un paio di palle, ma non andiamo off topic.

Dato che ritengo di avere un profondo spirito d’osservazione, capii con il tempo che tutti i problemi d’incomprensione, tensione e quant’altro all’interno di qualsiasi organizzazione, che sia la famiglia, l’azienda, una squadra di calcio e via dicendo, erano frutto di mancanza di comunicazione corretta.

Non volendo ripetere gli stessi errori di mio padre (che comunque ho sempre ringraziato e sempre ringrazierò per tutto) decisi, in età avanzata di studiare libri sulla comunicazione, sulla pnl e sul marketing.

Quando gli errori di comunicazione arrivavano al punto di rottura, chi si occupava di ricucire i rapporti era sempre mia madre, che oltre ad essere una cuoca straordinaria, era anche un’eccellente sarta e forse per questo il rinsaldare rapporti e ricucire strappi anche in senso lato era ed è nel suo DNA.

Se inizialmente i miei studi hanno preso una piega contabile, lo devo ai miei fratelli maggiori che sono entrambi diplomati in ragioneria e laureati in economia e commercio ed anche io che ho seguito pedissequamente le loro orme. Ad un certo punto però, è emersa la vena artistica di mia sorella e dal mix è uscito un marketing manager che vuole sempre aggiornarsi leggendo libri dei massimi esponenti del marketing, che è sempre attento al controllo degli indici di bilancio e che mette la propria creatività e quella del proprio team, a servizio costante della crescita dei propri clienti.

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