Contingentamento turistico
Quando si parla di turismo si pensa sempre ad un qualcosa che debba crescere indefinitamente per il bene di quei posti che essendo d’interesse collettivo sono assolutamente “da visitare” secondo il luogo comune, e si tende a fare campagne di crescita turistica che portino una quantità di visitatori mai vista prima.
In realtà i posti che vale la pena visitare, sono tali anche perché nel corso di anni, talvolta di millenni, hanno conservato la loro unicità e genuinità anche per via della poca usura da parte dell’ homo viaggiante. Il turismo di massa è spesso foriero di distruzione, vandalismo e poca attenzione alla salvaguardia dei posti che vedono malauguratamente il loro passaggio.
In nome della crescita indiscriminata del settore turismo, in Italia, si è arrivati al punto che i posti da visitare, non siano più vivibili da parte degli stessi abitanti del luogo, in quanto magari hanno visto crescere a dismisura i prezzi dei beni di prima necessità: quali pasta, pane e acqua, oppure non sono più in grado di usufruire dei servizi primari che prima dell’invasione turistica, utilizzavano quotidianamente.
Come tutte le attività che si rispettino e che vogliano durare a lungo, c’è bisogno di programmazione e attenzione. Le città, le province e le regioni che vogliono vedere crescere il proprio turismo senza mettere a repentaglio la vivibilità dei cittadini di quel luogo, devono fare una programmazione che parta dai piani regolatori delle singole aree, che si presume debbano ricevere un incremento turistico. Se una località di mare è attrezzata per soddisfare le esigenze di 1000 abitanti, non può nel giro di brevissimo tempo riprogrammare tutta la rete idrica, elettrica e fognaria per soddisfare 10.000 abitanti, se non vi è stato un piano regolatore che preveda questo incremento anomalo.
Questo è quello che sta succedendo in molte località d’interesse turistico italiane. A tal proposito la provincia di Bolzano ha stabilito un tetto massimo ai posti letto turistici, motivando la decisione nel seguente modo :“Ci siamo accorti che il nostro territorio, la nostra comunità e le nostre risorse come acqua ed energie erano arrivate ad un livello di sfruttamento che non doveva e poteva essere più superato” Shuler in un’intervista a Repubblica. Questo dovrebbe far riflettere sul fatto che, se una provincia come Bolzano che da sempre è all’avanguardia in tema di accoglienza turistica, ricorre ad una tale misura, sia necessario da parte di tutti gli organi preposti una riconsiderazione dello sviluppo turistico indiscriminato.
Sarebbe il caso di iniziare a preparare campagne di sensibilizzazione che inneggino alla salvaguardia del territorio, al rispetto dell’ambiente che si visita e soprattutto al rispetto della popolazione che vive quella località, 365 giorni l’anno.